Le Bande In Prima Pagina


Commento scritto per il Brescia Musica al riguardo di un articolo scritto sul “Giornale della Musica” (Aprile 2000) avente come soggetto la Banda Musicale.

Le Bande in prima pagina

Finalmente un giornale musicale a tiratura nazionale parla di bande e non lo fa con sufficienza, ma addirittura “sbatte” le bande in prima pagina; così ha fatto il “Giornale della Musica” del mese scorso (Aprile 2000).

L’articolo, che dalla prima pagina continua sulla terza, é una lunga intervista a quattro persone che in ruoli diversi danno da anni il loro contributo per la crescita del mondo bandistico nazionale:

Il Gambarese Arturo Andreoli direttore delle bande di Brescia,Manerbio e Gambara presidente della sezione italiana della W.A.S.B.E. (World Association for Synfonic Band and Ensembles),

Lanfranco Marini ufficiale superiore addetto alla Banda della Guardia di Finanza,

Carlo Paolicelli presidente della Banda di Cerignola (banda che fu diretta anche da Pietro Mascagni),

Carlo Pirola, compositore e docente di Strumentazione per Banda al Conservatorio di Milano. 

L’articolo da un’ampia visuale sulla realtà del mondo bandistico civile e militare italiano, negli aspetti organizzativi, artistico – didattici e sociali.

Voglio qua riportare uno stralcio dell’intervista al maestro Arturo Andreoli a mio parere significativa per capire sul dove sta andando e da dove viene il “nuovo modo” di essere banda.

Chiediamo ad Arturo Andreoli, presidente della sezione italiana, che cos’ è la WASBE?

“ E’ una associazione voluta da persone che desideravano scambiare interessi di compositori ed esecutori a livello internazionale per arricchire le proprie esperienze; dal punto di vista italiano ci siamo legati alla Wasbe perché la ritenevamo forte, adatta a smuovere la situazione di stallo in cui ci trovavamo.

A inizio anni Settanta c’era stato un rinnovamento del repertorio: non solo trascrizioni d’opere e fantasie, ma più leggera, canzoni, musica da film. Per un momento sembrava questa la grande rivoluzione, mentre andavamo avanti nel tempo ci siamo resi conto che bisognava soprattutto rinnovare la formazione dei maestri di banda, la loro preparazione tecnica…

In questi anni, anche con l’aiuto della Wasbe, abbiamo cercato di seguire il modello di altri paesi leader in materia, come gli Stati Uniti d’America, con le loro straordinarie banda studentesche….

All’estero esistono categorie diverse a seconda delle difficoltà dei brani che si affrontano… ci sono dei concorsi ogni due o tre anni…. in questo modo si creano obiettivi e stimoli per gli strumentisti; all’interno dei concorsi ci sono voci ben chiare di valutazione: intonazione, bilanciamento del suono,tecnica esecutiva, espressività. Il maestro e il suo complesso sono stimolati a studiare con obiettivi precisi…”

Ci sono dischi per ascoltarvi?

“ Ci sono tonnellate di dischi! Negli ultimi anni c’è una produzione notevolissima, con distribuzione specializzata…

Vi sentite in un angolo di incomprensione, di pregiudizi?

“ Il 90% della gente pensa così, delle bande ma noi siamo molto più avanti del Conservatorio! Suonare in banda, oggi, in una buona banda, dà la possibilità di crescere; la funzione civile, religiosa della banda la dobbiamo coltivare, ma possiamo ormai andare avanti…”

Chi vi può aiutare?

La Wasbe aggrega gente che ha passione; l’Ambima, l’associazione storica, è ormai una categoria che associa un certo numero di bande in cambio di alcuni piccoli servizi. Ambima è in crisi perché non ha capito questo nuovo corso; ci sono province arretrate e altre avanzate: noi abbiamo in ogni modo bisogno di un’importante associazione nazionale, che è ancora da fare.

l’Ambima che portava aggregazione e andava avanti a divise, raduni e bicchieri di vino, senza fare percorso educativo musicale. Oggi c’è bisogno d’altro.”

Vorrei concludere con una delle frasi introduttive di Daniele Martino, il giornalista autore dell’articolo sopra citato: 

Cos’altro sono allora oggi le bande musicali, in Italia se non una delle forme più efficaci di avviamento alla pratica musicale dei ragazzi e all’educazione all’ascolto dei cittadini?”

Giuliano Mariotti