Adolphe Sax: inventore del Saxofono

(articolo scritto per il Bresciamusica)

Quest’anno (2014) è il duecentesimo anniversario della nascita di Antoine-Joseph Sax detto Adolphe.

Adolphe Sax: inventore del Saxofono.

Nacque a Dinant in Belgio nel 1814, primo di undici fratelli e figlio di Charles-Joseph Sax costruttore di strumenti musicali a Bruxelles.

Dopo i reiterati inviti del Sig. Sax, fabbricante ed inventore di numerosi strumenti a fiato, mi sono recato presso la sua fabbrica per conoscerli e per poterli ascoltare. 

La, ho dovuto render giustizia in modo eclatante in presenza di numerosi e distinti artisti, e indirizzare dei complimenti lusinghieri e riconoscere i migliori meriti a l’ingeniere, fabbricante e inventore Sig. Sax, i cui flicorni a cilindri (Saxhorn), Clarinetti bassi e soprani, oltre che Sassofoni sopratutto, mi sono parsi produrre degli eccellentissimi ed accattivanti effetti…”

  • Gaspare Spontini –

“ con il sassofono, è la più bella pasta sonora che io conosca”

    • Gioachino Rossini –

Il Conservatorio di Bologna, nel 1844, adottò gli strumenti di Sax su consiglio proprio di Gioachino Rossini.  E nel 1884 il Corpo di Musica Municipale di Milano (l’odierna Civica Orchestra di fiati del Comune di Milano) inserisce in organico un Saxofono Soprano, un Contralto e un Tenore.

Hector Berlioz ne parla benissimo nel suo trattato di strumentazione, ma è in un suo articolo che ne coglie il lato più intimo:

Il timbro del Saxofono, la cui famiglia comprende sette strumenti di tagli differenti, è a metà strada tra quello degli ottoni e quello dei legni; esso ha qualcosa anche, ma con ben maggior potenza, degli archi. 

A mio avviso, il suo pregio principale risiede nella bellezza variegata della sua voce, ora grave e calma, ora appassionata, sognante e malinconica, ovvero vaga come un suono attutito di un eco, come i lamenti indistinti della brezza dei boschi e, meglio ancora, come le vibrazioni misteriose di una campana molto tempo dopo che è stata percossa.

Nessun altro strumento musicale esistente, a me noto, possiede questa curiosa sonorità, situata al limite del silenzio”. 

  • Hector Berlioz in “Journal des Débats”, 21 Aprile 1849 –

Il timbro di un suono è determinato dalle proporzioni della colonna d’aria e non dal materiale del corpo che la contiene”. Questa legge acustica da lui scoperta dopo numerose sperimentazioni ed elaborata compiutamente nel 1844, fu la chiave di volta del suo successo come costruttore.

Partendo da questa tesi, e basandosi anche sulla teoria acustica del padre per l’esatto posizionamento dei fori sui legni, Adolphe Sax riusci a realizzare strumenti più intonati e con caratteristiche timbriche omogenee tra i membri della stessa famiglia strumentale. Non a caso il suo primo lavoro importante fu un nuovo modello di Clarinetto Basso.

Quando nel 1842 si trasferì definitivamente a Parigi si dedicò in particolare ad una famiglia di ottoni battezzata “Saxhorns”: in sette differenti taglie, identiche per proporzioni del canneggio, imboccatura e diteggiatura. Questi strumenti presentavano notevoli vantaggi rispetto agli strumenti simili in uso all’epoca.

Nello stesso periodo si dedicò anche ad altre famiglie di strumenti: le Saxtrombe e le Saxtube ma non ebbero altrettanta fortuna.

È il Saxofono, comunque, la sua più grande invenzione; fece la sua prima apparizione nel 1841 presso l’Exposition de l’Industrie di Bruxelles sotto forma di un basso in FA in ottone.

Nel 1844 lo strumento fu presentato presso l’Esposizione industriale di Parigi e nel Febbraio dello stesso anno Hector Berlioz, grande amico del Sig. Sax, diresse il suo corale Hymne Sacrée dopo averlo trascritto per tutti i nuovi strumenti prodotti da Adolphe Sax, tra cui il Saxofono.

In Dicembre dello stesso anno il Saxofono debuttò nell’orchestra del Conservatorio di Parigi grazie all’opera di Georges Kastner: “Le Dernier Roi de Juda”.

Dopo vari brevetti parziali, Sax depositò il suo brevetto definitivo il 21 Marzo nel 1846 per “una famiglia di strumenti a venti chiavi detta dei “Saxofoni”. Questa famiglia comprendeva 11 membri: Il Subcontrabbasso in Sib, il Contrabbasso in DO, il Contrabbasso in Mib, il Basso (costituisce il Basso nell’orchestra standard di sassofoni), il Baritono, il Tenore, il Tenore in DO, il Contralto, il Mezzo-Soprano in FA, il Soprano in Sib, il Soprano in DO, il Sopranino in Mib.

Oggi si usano il Soprano, il Contralto, il Tenore e il Baritono; il Sopranino e il Basso sono strumenti rari. Il Tenore in DO e il Mezzo-Soprano in FA furono pensati dal loro inventore per l’orchestra sinfonica. Ma non ebbero fortuna ed in breve sparirono dalla produzione.

Un anno prima; il 22 Aprile 1845 Sax organizzò uno “scontro” fra due bande: una banda tradizionale composta da 45 elementi gareggiò, di fronte ad una giuria specializzata ed a 20.000 spettatori, contro una banda di 38 elementi dotati di strumenti inventati o perfezionati da Adolphe Sax: la vittoria di quest’ultimi fu schiacciante.

Con questa gara Sax puntava ad assicurarsi il monopolio della fornitura degli strumenti per le Bande militari francesi, cosa che gli riusci; questo gli portò sicuramente un notevole guadagno economico, ma gli procurò anche numerosi nemici.

Nella sua carriera di costruttore di strumenti musicali fu ,difatti, osteggiato in tutti i modi; fino all’aggressione fisica, presumibilmente questa ostilità fu fra le cause che lo portarono due volte alla bancarotta.

Morì in miseria nel 1894 a Parigi e fu sepolto nel cimitero di Montmartre.

Sax non fu solo un inventore di strumenti: fu il primo insegnante di Saxofono al Conservatorio di Parigi. Fondò e guidò una piccola casa editrice e si dedicò alla riorganizzazione delle bande militari. Fu compositore, arrangiatore ed esecutore sui suoi strumenti, nonché maestro di Banda.

Ci pensate? 20.000 persone ad assistere ad uno scontro fra due Bande; poco probabile oggi, come è poco probabile sarebbe un interesse così forte per degli strumenti musicali a fiato.

Naturalmente per capire tutto ciò bisogna pensare a quel particolare periodo storico; l’ottocento. Qualcuno l’ha chiamato il periodo glorioso delle Bande Musicali.

La storia della musica ufficiale in genere tende ad ignorare l’importanza che ebbero le Bande Musicali nel secolo delle grandi scoperte e delle trasformazioni sociali e politiche (i vari nazionalismi che porteranno alla prima guerra mondiale nascono proprio verso la metà del 19º secolo).

Le sonorità della banda ben si addicevano allo spirito e alla tensione sociale dell’epoca. Ritmi e sonorità energiche per infondere coraggio e arditezza, temi dal carattere eroico e militare, sfilate al passo di marcia per incrementare il senso di appartenenza e di forza di un popolo.

Lo stile bandistico influenzò non poco anche anche i grandi compositori: lo utilizzarono nella musica sinfonica, operistica, cameristica e addirittura anche nella musica sacra, un esempio per tutti: furono ideati almeno due sistemi per aggiungere all’Organo (lo strumento simbolo della musica sacra), il suono del tamburo militare.

L’entusiasmo per qualsiasi scoperta, l’interesse per le Bande Musicali, e naturalmente i forti guadagni economici favorirono quella competizione che non disdegnava “colpi bassi” all’avversario: presumibilmente anche il nostro Antoine-Joseph Sax detto Adolphe non ne era immune.

Il Sassofono o Saxofono o più semplicemente Sax, dopo la scadenza del brevetto (1866) subì per opera di altre ditte delle modifiche per migliorarne la tecnica.

Nel 1881 lo stesso Sax estese il suo brevetto originale allungando la campana per poter scendere fino al SIb e aggiungendo un nuovo foro, fornito della rispettiva chiave, per poter suonare il FA# acuto.

Nel 1928 la società “Adolphe Sax & Cie” fu acquistata dalla “H. Selmer & Cie”: da allora la Selmer ha contribuito notevolmente a migliorare lo strumento con il quale ha conquistato i mercati europei e americani, conquistandosi una posizione d’eccellenza.

Oggi tante ditte in tutto il mondo costruiscono ottimi strumenti, ma l’anima dello strumento, così ben descritta da Berlioz, rimane la stessa; quella ideata da Sax.

Una breve appendice: 

Nonostante il sassofono sia il simbolo del Jazz e uno degli strumenti più usati nei vari generi musicali del novecento; rimane il rammarico nel constatare il poco impiego che ha in orchestra Sinfonica.  Tutto sommato, anche il suo repertorio originale in quartetto (Soprano,Contralto, Tenore e Baritono) è limitato. A mio parere, è la sola formazione che possa competere con il quartetto per eccellenza: il quartetto d’archi.